mercoledì 23 marzo 2011

Sintomi di una ripresa di coscienza identitaria?

Negli ultimi anni si nota come la maggior parte dei paesi europei siano governati da politici di stampo conservatore, ecco alcuni dati:

ALBANIA Sali Berisha, eletto nel 2005
BELGIO Bart de Wever, eletto nel 2010 
BULGARIA Bojko Borisov, eletto nel 2009
CROAZIA Jadranka Kosor (politica addirittura di estrema destra), eletta nel 2009
FRANCIA Nicolas Sarkozy, eletto nel 2007
GERMANIA Angela Merkel , eletta nel 2005
IRLANDA Enda Kenny, eletto nel 2011
ITALIA Silvio Berlusconi, eletto nel 2008
LETTONIA Valdis Dombrovskis, eletto nel 2009
LIECHTENSTEIN Klaus Tschütscher, eletto nel 2009
LITUANIA Andrius Kubilius, eletto nel 2008
LUSSEMBURGO Jean-Claude Juncker, eletto nel 1995

MACEDONIA Nikola Gruevski, eletto nel 2006
MALTA Lawrence Gonzi, eletto nel 2004
PAESI BASSI Mark Rutte, eletto nel 2010
POLONIA Donald Tusk, eletto nel 2007
REGNO UNITO David Cameron, eletto nel 2005
REPUBBLICA CECA Petr Nečas, eletto nel 2010
RUSSIA Vladimir Putin, eletto nel 2008
SAN MARINO Giovanni Francesco Ugolini e Andrea Zafferani, eletti nel 2010
SLOVACCHIA Iveta Radičová, eletta nel 2010
SVEZIA Fredrick Reinfeldt, eletto nel 2006
TURCHIA Recep Tayyip Erdoğan, eletto nel 2003
UNGHERIA Viktor Orbán, eletto nel 2010

Sono 24 paesi dei 45 paesi europei.
Da questi 45 va sottratta la Città del Vaticano, non essendo uno stato democratico.
Va sottratta l'Islanda, e tra breve capirete perché.
Vanno sottratte l'Ucraina, il Montenegro, la Bosnia-Erzegovina e la Serbia, paesi con instabilità politica.
Va sottratta infine la Bielorussia, il cui governo è di stampo marxista-leninista.
Siamo a 24 su 38, una cifra che fa quindi riflettere.


Il lettore non me ne voglia: io non sono neanche lontanamente contento del fatto che siano eletti partiti di destra in due terzi dell'Europa, come non sono contento del fatto che esistano partiti in generale.
Questi dati sono più che altro un sintomo di una notizia che in sé credo di poter reputare positiva: il multiculturalismo è fallito. Dopo una iniziale accettazione sul territorio europeo delle "nuove culture", gli europei hanno iniziato a risvegliarsi, a ripendere coscienza: si è compreso, infatti, che una incontrollata apertura delle porte ad esponenti di altre culture ha iniziato a diventare non più un arricchimento, ma un'invasione; un'invasione che la sinistra spaccia per "il futuro", ma un futuro di cui il popolo si è un po' rotto le palle; insomma: l'idea che la cultura europea possa essere ricordata solo sui libri di storia sta iniziando a dare fastidio a chi è rimasto con un po' di cervello.

Qualcuno mi chiederà: ma questo vuol dire che dobbiamo votare a destra?

Dico di no semplicemente perché un individuo che vota a destra per difendere la propria identità nazionale è allo stesso livello di un individuo che vota a sinistra per difendere i diritti dei lavoratori.
Votando a destra altro non si farebbe che supportare individui che tutto hanno a cuore fuorché la ragione per cui li votate, in questo caso la difesa della nazione.

Inoltre, è da considerare che il cittadino medio che vota a destra lo fa per paura del diverso, non tanto per una cosciente ribellione alla multiculturalità; quindi non sono certo convinto che l'immigrazione sia "combattuta" nel modo giusto.

Cosa ci sia da fare di pratico non posso dirlo, anche perché non credo ci sia qualcosa di pratico da fare.
Posso però tranquillamente consigliare cosa non fare:

1) NON votare o supportare partiti che difendono la nazionalità in schemi parlamentari.
A stabilire i giochi dei partiti non sono le ideologie, ma la borghesia, e la borghesia vuole mantenere l'immigrazione in modo da poter sfruttare gli immigrati sottopagati.

2) NON provare odio verso allogeni o meticci.
Difendere la vostra razza non vi rende razzisti: non diventiatelo.

3) NON unirsi a gruppi o persone che parlano di difesa della cultura in termini infraeuropei.
Se qualcuno vi parla di "Italia libera dagli immigrati" o "Inghilterra libera dagli immigrati" è solo uno xenofobo che ben poco ha capito della questione.



Concludo il discorso affermando tuttavia che occorre se non altro stare attenti, dal momento che se la xenofobia dilagherà in tutto l'Occidente i governi sfrutteranno ciò in modo violento; infine faccio notare che...
-finché l'imperialismo occidentale non crolla non sarà materialmente possibile arrestare i flussi migratori o rimpatriare i migranti
-coloro che detengono il potere hanno interesse ad avere immigrati, e ad averli irregolari

Spero di non essere stato frainteso, ma questa è una mia constatazione che posso dire essere sia felice che inquietante.

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