sabato 24 dicembre 2011

Ancora sulle tecniche di controllo delle masse: il coinvolgimento emotivo.

Tra i vari blog della serie "chiudiamo CPI, fermiamo l'odio, difendiamo la democrazia" me ne è capitato uno che mi ha colpito particolarmente: questo.

Il senso del blog era fondamentalmente, una lista di tutti i giornalisti/artisti/blogger ecc... che si sono permessi di riflettere razionalmente sulla situazione e chiedersi se davvero fosse il caso di reprimere CPI con la scusa della strage di Firenze. Tutto si conclude con le testuali parole:

glielo andate a spiegare voi ai morti senegalesi, alle loro famiglie, alla comunità senegalese, perché siete stati così gentili con quelli di Casapound?


Perché parlo di strategia del coinvolgimento emotivo? Perché la stessa tecnica è usata dai giornali di cronaca nera: siamo abituati a vedere in televisione madri che piangono sulle tombe delle figlie uccise in modo brutale, e in quel momento l'immedesimarci nel dolore ha un che di catartico e ci porta a sentirci eroi se odiamo con tutti noi stessi il maniaco che ha ucciso la figlia, se invochiamo la pena di morte, la tortura e altre cose che in una situazione di lucidità mentale ci sembrerebbero barbare. Lo stesso principio è quello che spinge all'odio razziale quando sentiamo la notizia di una ragazza violentata da un immigrato. Poco importa poi se il maniaco assassino stava in realtà solo coprendo qualcuno, o se la ragazza violentata si era solo inventata di essere stata violentata per nascondere di non essere più vergine ai genitori.
Quello che ci importa, mentre ci immedesimiamo in un dolore non nostro, è solo scaricare l'odio verso un capro espiatorio.

Così funziona la strategia del coinvolgimento emotivo, e il blog di Femminismo a Sud ne approfitta per far valere un dogma che è tipico della democrazia: il dogma secondo il quale il fascismo dovrebbe essere demonizzato e represso con violenza in ogni caso. La democrazia possiede questo dogma non tanto perché il fascismo sia una sorta di verità scomoda, ma semplicemente perché, siamo onesti, se una persona è talmente stupida da credere che la democrazia funzioni, da sostenere che non siano le banche ad avere il potere o da legittimare le guerre umanitarie della NATO; allora non sarà difficile indottrinarlo al fascismo.

giovedì 15 dicembre 2011

La Strage di Firenze e le tecniche di controllo delle masse.

Ho sempre provato un odio viscerale verso chi strumentalizza politicamente le tragedie; come i pennivendoli di turno hanno commentato la Strage di Firenze è uno degli esempi.

Abbiamo uno squilibrato iscritto a CasaPound che ad un certo punto sbotta e uccide due immigrati per poi togliersi la vita; non abbiamo nulla di lasciato scritto, nessuna dichiarazione, nulla che possa aiutarci ad analizzare psicologicamente il carnefice. Eppure quando l'assassino è "neofascista" o "xenofobo" allora sì che i giornali non esitano a gettarsi come avvoltoi in un banchetto di informazioni che possono essere rese comode; perché si sa: quando c'è un'occasione come un'altra di sollevare un "problema xenofobia" non viene mai lasciata andare, mai.

Tutto ciò ha il solo scopo di fare ciò che è comodo ai governi: fare vivere il popolo nella paura. Non già farlo vivere nel terrore, come quello di Robespierre, quando il governo era un potente leviatano a cui i cittadini obbedivano per evitarsi severe punizione; ma nella paura, e la paura è molto più subdola del terrore, perché spinge ad obbedire al potere credendo che l'obbedienza possa fare vivere nella sicurezza. Poco importa se questo principio si riveli sempre essere puntualmente sbagliato; la paura è ciò che aiuta il potente a legittimare i suoi crimini.

E sono innumerevoli gli esempi di come questo è quello che stiano facendo i media italiani; prendiamo ad esempio questo. Non sarebbe ammissibile in un paese civile che un giornale di così grande portata possa permettersi di trarre la conclusione "c'è un problema di ascesa della xenofobia" solo perché su un forum di reietti si elogia la strage.

Dopo la paura, ovviamente, si passa a prendere le misure repressive; ma anche qui, non è più il NSDAP a perseguitare i comunisti con la scusa dell'incendio del Reichstag, sono gli stessi cittadini che adesso si danno attivamente al proporre soluzioni come "chiudiamo CasaPound" o "prendiamo misure più repressive nei confronti dell'apologia di fascismo"[1].
Non ho mai visto nessuno invece farsi la domanda che dovrebbe venire per prima: "come ha fatto uno squilibrato a procurarsi una pistola?" perché, siamo onesti, è sul commercio di armi che si dovrebbero effettivamente "prendere misure più repressive".

In secondo luogo la domanda da farsi è: "come posso impegnarmi attivamente nella società per contriubire a creare un clima culturale in cui atrocità di questo genere siano sempre più rare?" e su questo ovviamente non mi dilungo, preferisco lasciare carta bianca al mio pubblico.

Questo blog è solo un semplice invito ad agire e pensare sempre con la propria testa, tenendo presente che la prima cosa a cui bisogna ribellarsi sono i luoghi comuni e la tendenza a fare di tutta un'erba un fascio; oltre a ricordare quanto sia importante informarsi tramite vie alternative alla luce di quanto i mass media di facciata siano pagati da persone che non hanno certo in interesse la nostra conoscenza del mondo.

[1] Tutto questo viene detto come se potesse essere una soluzione per combattere la xenofobia; è mai servito a qualcosa criminalizzare l'apologia di fascismo?
Vi ricordo che il paese con meno drogati d'Europa è l'Olanda; e il meccanismo è esattamente lo stesso.

domenica 16 ottobre 2011

L'Amore Libero, ovvero l'Amore ai tempi della ragione che viene prima della passione.

La Decadenza umana, per sua stessa natura, si ritorce sempre contro sé stessa: la storia è costeggiata di Rivoluzioni eseguite da uomini della Decadenza che hanno sostituito altri uomini della Decadenza; a combattere i valori moderni sono sempre stati solo quella ristretta ed inutile razza di illusi, romantici e idioti che il mondo ha sempre visto come malati mentali da tenere in vita solo perché divertenti.

Nulla di diverso si può dire del movimento Hippie; quel movimento che in nome di un mondo unito sotto i valori della pace sociale Orwelliana, della razionalità integrale, del materialismo produttivo e dell'appiattimento di ogni differenza o varietà degli esseri umani si proponeva di combattere la borghesia americana, la classe sociale dell'utilitarismo e della ragione scientifica. Insomma, è sempre e solo la Dea Ragione ad essere la vincitrice; quale che sia la sua faccia.

Particolari problemi questa Dea trova quando tenta di uscire da ciò che non è di sua competenza: quando Kant si trovò davanti la metafisica stabilì che essa non era certo di competenza dell'Illuminista. Molto meno maturo fu il comportamento dei filosofi libertini, che pretesero di creare una nuova concezione di amore secondo la cultura materialista/razionalista dell'epoca.
Stessa concezione sarà ripresa nel XX Secolo dal suddetto movimento Hippie con l'idea del Free Love.

In cosa consiste questo Free Love? Semplicemente in un nuovo tipo di amore che sia perfettamente libero dai "vincoli", eh già, questi malefici "vincoli" così retrogradi, demodé ed oscenamente cattolici!

Il primo vincolo che era da abbattere, era quello dell'esclusività della coppia: l'amore di una persona non doveva limitarsi al tradizionale e demodé attaccamento ad una sola persona ma a tutta la comune; e perché no a tutto il mondo. Una donna che avesse un milione di amanti non doveva più subire le etichette retrograde di donna facile.

Le argomentazioni secondo gli Hippie? Semplicemente, pensandoci bene: questo modus vivendi è sicuramente più comodo che vivere attacandosi a qualcuno ed autodistruggersi come un novello Werther per una persona. Il sogno degli Hippie era proprio questo: distruggere tutti i vincoli sociali irrazionali, peso delle economie passate, e creare un mondo amministrato in maniera totalmente razionale che eliminasse ogni tipo di dolore.

Sfortunatamente, quella ristretta ed inutile razza di illusi, romantici e idioti non è d'accordo; e preferisce sicuramente personaggi stupidamente turbolenti ed autodistruttivi come il già citato Werther, come Heathcliff o come Andrea Sperelli piuttosto che glorificare lo stile di vita di coloro che controllano le proprie passioni con le redini della ragione.

Ora, parlando seriamente, questa non è propriamente una critica che io muovo; sarebbe stupido portare avanti una battaglia a cui nessuno darà peso, sopratutto se è la battaglia di chi sta dalla parte del torto.
Piuttosto posso parlare di uno sfogo, di uno sfogo contro questi valori di razionalità e materialismo che sono perfettamente penetrati all'interno della nostra società, e gli esempi per dimostrarlo sono infiniti.
Finché nella mente umana esisterà un minimo di umanità i miei nemici non vinceranno mai, mi spaventa solo il notare come in nome della freddezza materiale ogni briciolo di umanità possa essere distrutto.

lunedì 29 agosto 2011

I due nazionalismi europei.

Nel 1973 il filosofo della politica montenegrino John Plamenatz fu il primo a teorizzare una distinzione tra i due nazionalismi principali presenti in Europa: il nazionalismo occidentale (in quanto tipico dei paesi dell'Europa Occidentale) ed il nazionalismo orientale (tipico dei paesi dell'Europa Orientale).


Secondo il filosofo montenegrino si tratta di una differenza di tipo prettamente tipologico e non già geografico: nazionalismi come quello basco, catalano o irlandese sarebbero di tipo orientale pur trovandosi in nazioni dell'Europa Occidentale.

In cosa sono diversi questi due nazionalismi?

Il nazionalismo occidentale si fonda su un sentimento di stato; quello orientale su un sentimento di etnia.
Il nazionalismo occidentale è inclusivo, e non considera la discendenza etnica di un individuo: chiunque è in grado di riconoscersi nei valori politici del proprio stato; quello orientale è esclusivo, solo gli appartenenti per discendenza ad un'etnia sono membri della nazione.
Il nazionalismo occidentale è di tipo razionale, ed in esso l'individuo stabilisce la sua nazionalità in base alle esigenze politiche e commerciali del momento; quello orientale è di tipo sentimentale e presume che l'individuo stabilisca di appartenere ad una nazione in base al proprio sentimento patriottico interiore.

La causa di questa differenza sarebbe, secondo molti sociologi, nel fatto che le nazioni occidentali hanno in passato avuto delle colonie e questo avrebbe abituato gli stati a raccogliere varie etnie sotto di sé; visione che io condivido in buona parte. Se certamente l'occidentalità (in termini Plamenatziani) di Spagna, Portogallo, Francia, Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Belgio, Svezia, e Regno Unito è dovuta al passato coloniale (imperiale per quanto riguarda l'Austria) di questi Stati; ciò non si può certo dire di Italia e Germania, che hanno posseduto colonie in misura molto minore.



Ora; è innegabile che i nazionalismi di cui erano pregni il Regno d'Italia, la Repubblica Sociale Italiana e l'odierna Repubblica Italiana siano stati il non plus ultra del nazionalismo occidentale; mi azzarderei quasi a definirli "l'esempio pratico di quello che il nazionalismo occidentale è".
Il Regno e la Repubblica Italiana sono esempi di nazionalismo occidentale in quanto questi stati raccolgono all'interno varie identità nazionali viste solo come un rischio all'unità dello Stato, e si danno come scopo quello di schiacciarle violentemente in nome dell'Italianità, senza interpretarle correttamente come invece accade in Germania: dove nessuno negherebbe mai la sua identità di Prussiano, di Bavarese, di Svevo, di Sorbo, di Turingio, di Renano o di Sassone e pure continua a sentirsi rappresentato nella "Germania" di cui il suo popolo fa parte.

Anche l'Italia Fascista, benché definita da Plamenatz come "un episodio di nazionalismo orientale in un paese di cui è tipico il nazionalismo occidentale" fu invece completamente un nazionalismo occidentale; in quanto si trovava ad essere tutt'altro che un nazionalismo legato alle proprie radici di sangue e di nascita, ma un nazionalismo di tipo espansivo, non diverso da quello della Germania Nazista, che voleva estendere l'Italianità a tutti i popoli conquistati; l'italianizzazione forzata di Bolzano ne è la prova pratica.

Per quanto riguarda invece la Germania: la considero il giusto connubio tra il nazionalismo di tipo occidentale e di tipo orientale, per i motivi che ho illustrato sopra, pur con qualche difetto di natura amministrativa.

Questa piccola digressione era necessaria per una illustrazione di quello che è il nazionalismo occidentale e di quali sono state alcune "cause" della nascita di questo tipo di nazionalismo.
Tornando al discorso del rapporto tra i due nazionalismi; molti hanno fatto notare a Plamenatz un errore: quello di non avere tenuto conto del fatto che una nazione, per esistere, debba comunque poggiare su di un substrato etnico per quanto poi a questo si diano delle estensioni di tipo politico. La conclusione che si trae da ciò è che ogni nazionalismo occidentale poggi quindi, inevitabilmente, su un nazionalismo orientale.
Non è difficile capire il perché se si pensa che i primi "teorici" del nazionalismo furono i filosofi e sopratutto gli artisti del Romanticismo Tedesco.
Appunto perché questo nazionalismo occidentale poggia sul nazionalismo dei romantici, di stampo orientale, occorre chiedersi cosa abbia dato vita al nazionalismo occidentale; la risposta è sicuramente lo stato in una prima fase, la borghesia in una seconda. Mentre gli stati occidentali erano già "costruiti" a inizio ottocento, se si escludono Germania e Italia; nell'Est gli stati non corrispondevano alle esigenze nazionali dei popoli, e così andavano nascendo gli interessi indipendentisti della Iugoslavia e della Grecia dalla Turchia, della Polonia dalla Prussia, dell'Ucraina e della Bielorussia e delle nazioni baltiche e finniche dalla Russia, dell'Ungheria e della Cecoslovacchia dall'Austria, della Turchia dalle potenze che occupavano il territorio del disciolto Impero Ottomano. Nella stessa Italia si può parlare di un serio sentimento indipendentista basato sull'etnicità per quanto riguarda il Regno Lombardo-Veneto, che era quello di diventare "Italici" e liberarsi dalla "Germanicità" imposta dall'Impero Asburgico.

In questo senso il sentimento di stato si è imposto come conseguenza di quello nazionale, generando quello che è il nazionalismo occidentale.

Va anche detto che, nell'ultimo secolo, anche nell'Europa dell'Est si è assistito a due esempi di nazionalismo occidentale: la slavizzazione delle minoranze etniche dell'Unione Sovietica (Ingriani, Careliani e tedeschi di Königsberg sono solo tre esempi) come. sempre in Unione Sovietica, la propaganda ostile ai costumi Estoni, Batici, Romeni (in Moldova), Bielorussi e Ucraini; e più a Sud l'unitarismo forzato della Serbia in una Iugoslavia ormai inutile a contrastare la dominazione Turca.

Principale teorico, secondo Plamenatz, del "nazionalismo occidentale" sarebbe il sociologo tedesco Jürgen Habermas che concretizza lo sviluppo di questo nazionalismo con il termine Verfassungspatriotismus, ovvero Patriottismo Costituzionale.
Secondo Habermas il patriottismo di tipo romantico è da smantellare, sostituendolo con un nuovo patriottismo  basato sulla Costituzione di uno stato liberale come collante degli individui.

Questa logica viene argomentata ad esempio considerando che la Svizzera, in cui convivono quattro comunità linguistiche, è unita non da una cultura ma proprio dalla Costituzione; o considerando che gli Stati Uniti, in cui più etnie sono legate dall'appartenenza ad un unico Stato.

Dal canto mio, invito il lettore di questo blog a defecare sugli scritti del sociologo tedesco, che rappresentano la più becera decadenza borghese dell'Europa contemporanea. Qualcuno avrebbe dovuto insegnare un po' di storia della Confederazione Elvetiva ad Habermas; facendogli notare come sia dal tempo degli Elvezi che la Svizzera sviluppa una sua identità culturale, e come sia da solo poco più di due secoli che essa è una democrazia a tutti gli effetti; qualcun'altro avrebbe anche dovuto fargli notare che gli Stati Uniti sono uno stato nato con il presupposto di non avere un'etnicità (sebbene in esso siano frequenti i regionalismi e le ghettizzazioni) e che un patriottismo simile a quello americano non è assolutamente applicabile in un contesto Europeo che sia degno di questo nome.

La teoria del Patriottismo Costituzionale sta avendo le sue maggiori applicazioni nella politica del Regno di Spagna, sia dalla destra che dalla sinistra; con lo scopo di distruggere le identità nazionali presenti nel territorio, come la Catalana, la Basca, la Aragonese e la Asturiana. Dai teorici del Verfassungspatriotismus la presenza di queste identità regionali è un "fallimento per lo stato-nazione spagnolo"; mi chiedo cosa invece rappresenterebbe un successo per la Spagna, forse applicare i metodi di Francisco Franco?
Io ritengo invece che in Europa ci siano molti modi di usufruire della ricchezza culturale rappresentata dalle piccole nazioni che sono effettivamente dei "successi" per lo "stato-nazione"; abbiamo già discusso della situazione in Germania; ma anche nei Paesi Bassi, dove la cultura e i costumi del popolo Frisone e di quello Limburghese sono tutelati dallo Stato Nederlandese, ma senza che nascano indipendentismi o campanilismi vari, trovo che si possa parlare di "successi dello stato-nazione".

Ancora abbiamo una dimostrazione di quale sia la vera natura dello Stato Italiano: chiedete agli irriducibili "patrioti" Italiani quale sia secondo loro il simbolo della loro "Patria", e molti risponderanno "la Costituzione". Mi sento di definire essi come nient'altro che dei finti patrioti a cui è stato fatto il lavaggio del cervello con la cultura liberale; degli Europei che pretendono di essere nazionalisti alla maniera Americana.

Il nazionalismo "occidentale" altro non è che una degenerazione borghese di quello che è il vero nazionalismo, quello romantico o "orientale"; quello degli Ucraini e dei Finlandesi che combatterono per liberarsi dall'Unione Sovietica anche sapendo che ciò avrebbe comportato danni economici, quello dei popoli Africani che versarono sangue per ottenere la libertà delle loro terre dalle colonizzazioni europee pur essendo ben consci di come gli europei stessero portando ricchezza economica, quello degli Irlandesi che a costo di staccarsi dallo Stato più potente d'Europa ottennero l'indipendenza perché sapevano che ciò era quanto di giusto c'era da fare per la loro Patria.


Ad ogni modo, sebbene sia un convinto sostenitore della superiorità del nazionalismo orientale su quello occidentale, non posso negare un dato di fatto: il nazionalismo orientale è spesso basato su una cultura "bassa", chiusa in se stessa e spesso campanilista; incompatibile con qualsiasi situazione di pace tra i popoli.

Il dovere dei giovani Europei in questo ambito è quindi quello di dare vita ad un nuovo nazionalismo, un nazionalismo di tipo "orientale" ma che sia "raffinato" dall'avere in sé i lati positivi del nazionalismo "occidentale"; ovvero la tolleranza etnica reciproca tra i popoli e la visione della proprio nazione in un contesto macroscopico Europeo e perché no Mondiale.
Io sono di nazionalità Insubre, ma la mia nazionalità non mi impedisce di essere aperto alle novità che le nazioni straniere di tutto il mondo mi presentano o di negare di appartenere ad una identità Italica ed Europea.

Questo è, a mio avviso, il modo migliore di interpretare quell'impulso naturale degli individui che è il patriottismo: se trionferà il nazionalismo occidentale, significherà la morte della cultura Europea ed in futuro di tutte le nazioni del mondo per via dell'immigrazione selvaggia; ma se non controlleremo il nazionalismo orientale, non esisterà mai una pacifica convivenza di popoli e gli individui vivranno la loro nazionalità come un impedimento invece che come una ricchezza.

venerdì 26 agosto 2011

A proposito di Anders Bahreng Breivik

Di recente mi sono occupato di stendere una prima traduzione in Italiano di una piccola parte di 2083 - Una dichiarazione europea d'indipendenza; ovvero il manifesto ideologico-politico del Mostro di Oslo.

Una prima conclusione a cui sono giunto è che parlare delle idee politiche del Mostro in relazione alla strage compiuta, magari sollevando un "problema xenofobia in Europa" o un "problema fondamentalismo religioso in Europa", altro non è che una barbara strumentalizzazione di una terribile strage nonché un'imperdonabile mancanza di rispetto nei confronti delle 77 vittime dell'attentato di Oslo e della strage di Utøya e delle loro famiglie.

Dico questo perché leggendo attentamente quella piccola parte di 2083 sono potuto giungere alla conclusione che Breivik avrebbe potuto benissimo essere il più avantgarde degli uomini di sinistra e compiere ugualmente un massacro: egli era solamente un individuo malato con dentro di sé una violenza da sfogare, che ha usato la politica per giustificare un atto simile.

Cosa mi ha fatto giungere a queste conclusioni? Leggendo il memoriale, non è stata tanto la lucidità e la meticolosità dello scritto a sorprendermi; mi ha piuttosto sorpreso il fatto che quanto scritto non è assolutamente una novità. Mi spiego: per quanto io non condivida un buon 95% delle idee del Mostro, esse sono idee assolutamente normali: mi sarei aspettato di leggere deliri e assurdità (seppur scritte con lucidità), invece non ho letto nulla che non avrebbero potuto scrivere un Borghezio o una Fallaci.

Ma né Borghezio, né la Fallaci hanno mai compiuto stragi; ed ecco che qui occorre denotare la differenza tra un individuo mentalmente instabile e un individuo che ha le sue idee.
Se Breivik si fosse fermato alla stesura del manifesto sarebbe stato un individuo che ha le sue idee, ma quando si arriva ad una strage in cui 77 persone perdono la vita, ecco che sopraggiunge l'individuo mentalmente instabile.
In conclusione: incolpare la politica se un folle assassino compie una carneficina sarebbe come incolpare la pioggia se in macchina si fa un incidente guidando ubriachi.


Detto questo, rimane opportuno fare un sunto (secondo le mie umili conoscenze) di quella che è l'ideologia del Mostro di Oslo; allo scopo di evitare che la strage venga strumentalizzata ancora.
Piuttosto che spiegare chi effettivamente Breivik sia (cosa che sarebbe fagocitata dall'espressione Democratico di Centro-destra, seppur con alcune visioni di Sinistra[1]) è facile spiegare chi egli non è.
Breivik non è neo-nazista; come lui stesso afferma nel memoriale, considera i neo-nazisti dei ragazzini frustrati che hanno scelto simboli che permettano loro di esprimere un grande "vaffanculo" alle correnti istituzioni. Breivik considera inoltre "nazista" un'etichetta che i multiculturalisti (Marxisti culturali, come li definisce lui) attaccano a chiunque si senta di combattere il multiculturalismo ed il genocidio Europeo.
Breivik non è un fondamentalista cristiano: benché sia un individuo molto Christian friendly; egli vede il Cristianesimo solo come un baluardo di identità Europea e difesa dall'Islamizzazione. Per il resto: si definisce pro-gay, pro-aborto e pro-eutanasia.
Breivik non è razzista in toto: egli stesso dice di definirsi anti-razzista e di considerare il multiculturalismo come vero razzismo in quanto distruttore di culture e nazioni. Tuttavia, nel manifesto assistiamo a frasi che ci fanno presupporre una sua idea di superiorità della razza Nordica, il che è definibile certamente razzista. Va ricordato comunque che la sua "guerra santa" che vede l'Europa sulla difensiva contro l'Islam non è una battaglia di tipo prettamente razziale, bensì una battaglia di tipo ideologico. Breivik definisce l'Islam una "ideologia dell'odio" in quanto intollerante verso le altre religioni; e spinge il lettore ad intraprendere una crociata contro di esso; ma questa crociata parte da un conflitto dei valori liberali e democratici incarnati in Stati Uniti, Europa e Israele (ma anche Giappone e Corea del Sud) contro i valori illiberali e totalitari incarnati nel mondo Islamico.

Dopo questo discorso, segnalo un'iniziativa presente su Facebook dal 25 Luglio fino al 31 Ottobre che potete trovare sotto questo link riguardo ad alcuni articoli di giornali circa le religioni etniche pagane che vennero pubblicati immediatamente dopo le stragi da giornali di rilievo tra i quali i famosissimi La Repubblica[2] e Il Sole 24 Ore[3].

[1]Le uniche idee di Breivik definibili di sinistra sono quelle proprio su omosessualità, aborto ed eutanasia; che tuttavia sono anche esse in funzione della "crociata" di cui si sente paladino.
[2]Croci celtiche, Odino e rock metal
l'ultra destra del Nord Europa
[3]Satanismo e superstizione nella storia del paese accusato di essere il più pagano d'Europa

domenica 26 giugno 2011

Una "mappa" dell'Europa per identità nazionali. Aggiornamento.

Tracciare i confini delle nazioni europee, evitando i falsi nazionalismi (come la padania) e senza avere le possibilità di viaggiare nei luoghi d'interesse è una delle cose più difficili che esistano al mondo, per questo vi chiedo di darmi il vostro parere su questi "confini" che spiegherò.
  • ITALIA
  • Nord
  • Le nazioni che compongono il Nord Italia occidentale sono la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Valsesia, la Liguria. La Lombardia è divisa fra l'Insubria (provincie di Lodi, Lecco, Milano, Pavia, Varese, Verbania-Cusio-Ossola, Como, Sondrio e Monza; più la zona del Canton Ticino a sud del fiume Ticino e i cosiddetti Grigioni Lombardi) e l'Orobia (detta anche Lombardia) che incorpora Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. L'Italia Nordorientale è divisa tra il Veneto (compresa la provincia di Trento e la Venezia Giulia) ed il Friulia; mentre la Val Resia è Slovenia ed il Tirolo Meridionale è Austria, ad eccezione dello spazio urbano di Bolzano, che è Veneto in quanto Mussolini fece migrare in questa città molti veneti all'inizio della dittatura fascista. Più a sud abbiamo la Romagna (che include San Marino) e l'Emilia.
  • Centro
  • La Toscana è una nazione a sé stante dalle altre, mentre le regioni Umbria, Marche e Lazio hanno una comune identità nazionale. Viene la questione del nome che abbia questa nazione, a mio parere potrebbe essere chiamata Umbria per via della lingua parlata.
  • Sud
  • La Sicilia e la Sardegna sono nazioni; mentre le altre regioni del Sud Italia sono accomunate in una sola Nazione il cui nome può essere Duosicilia Napolitania.
  • FRANCIA
  • Dalla Francia vanno scisse l'Occitania, la Normandia, la Corsica e la Bretagna; l'Alsazia è invece, una regione della Germania. L'Arpitania è una nazione distinta dalla Francia, ma di essa non fanno parte le zone della Svizzera dove è parlato il Francoprovenzale.
  • GERMANIA
  • La Germania deve concedere l'indipendenza alla Lusazia e alla Bavaria, ottenere l'Alsazia dalla Francia e dare lo Schelswig alla Danimarca.
  • SPAGNA
  • Gibilterra è Spagna. Sono nazioni non spagnole invece la Galizia, le Asturie, l'Aragona, il Paese Basco e la Catalogna (queste ultime inglobano a loro volta piccole parti che oggi sono giuridicamente francesi).
  • REGNO UNITO
  • Le nazioni che compongono la Gran Bretagna sono l'Inghilterra, la Cornovaglia, il Galles, la Scozia e l'Isola di Man. L'Ulster è una regione irlandese.
  • POLONIA
  • L'Oblast' di Kaliningrad, malgrado la sua posizione geografica, è parte della Russia, dal momento che l'operazione di "slavizzazione forzata" dei residenti tedeschi condotta dai sovietici è andata (con mio grande rammarico) a buon fine.
  • La città di Wilamowice ha una sua tradizione ed una sua lingua (peraltro germanica e non slava) ed è quindi una nazione a tutti gli effetti.
  • Sono infine nazioni diverse dalla Polonia la Pomerania (attuale Voivodato di Pomerania, senza il Voivodato della Pomerania Occidentale) e la Slesia, i cui confini sono esposti qui.
  • RUSSIA EUROPEA
  • Sono nazioni la Carelia (che ingloba alcune parti della Finlandia) e l'Ingria, (ad eccezione della città di San Pietroburgo, prevalentemente di lingua e cultura russa).
  • EST EUROPA
  • La Transcarpazia (che vive in Ucraina sotto forma di Oblast') è una nazione diversa dall'Ucraina.
  • La Moldova è Romania, come anche il territorio della Dobrugia Meridionale, che oggi è parte della Bulgaria.
  • Il Kosovo è parte dell'Albania, ad eccezione delle piccole zone settentrionali di lingua serba.
  • La Bosnia-Erzegovina ha una varietà molto complessa che potete vedere rappresentata qui; la Bosnia sarebbe quindi una nazione divisa in due unità territoriali.
  • L'Istria è una nazione distinta dalla Croazia; ma anche dal Veneto o dal Friuli, come si potrebbe pensare. La Dalmazia è invece, di fatto, Croazia.
  • CIPRO
  • Cipro Sud è Grecia, Cipro Nord è Turchia.
  • BELGIO
  • Le Fiandre, ad eccezione dello spazio urbano di Bruxelles, sono provincie dei Paesi Bassi; ma la Vallonia e Bruxelles non sono parte della Francia.
  • SCANDINAVIA
  • La Danimarca ingloba, come già detto, lo Schelswig dalla Germania; e concede l'indipendenza alla Groenlandia e alle Isole Fær Øer.
  • La Finlandia passa le Isole Åland alla Svezia.
  • La Lapponia è una nazione; ma una nazione coesistente a Svezia, Finlandia e Norvegia in quanto in queste aree i Sami convivono con le altre etnie.
  • MICROSTATI
  • Dei vari "microstati" dell'Europa continentale, il Lussemburgo è l'unico ad avere un'identità nazionale vera e propria.
  • San Marino è Romagna.
  • Il Principato di Monaco è Liguria.
  • Il Lietchenstein è Austria.
  • L'Andorra è Catalogna.
  • Riguardo la Città del Vaticano, non mi esprimo in quanto un quartiere di una grande città in cui gli abitanti provengono da nazioni di tutto il globo non ha una vera e propria identità nazionale.

Questo è tutto quanto ho da dire, se avete notato qualche errore o se volete aggiungere qualcosa, non esistate a dirmelo!

DIFFERENZE CON LA VERSIONE PRECEDENTE:
-La Val Resia non è una nazione ma è Slovenia
-Aggiunta la questione Arpitana, Galiziana, Normanna, Asturiana e Aragonese
-Modificato il discorso sulla Bosnia

NON VOGLIO SENTIRE PARLARE DI "DEBOLEZZA DEGLI STATI DIVISI" E COSE SIMILI, IO SONO UN ANARCHICO, UN NAZIONAL-ANARCHICO, MA PUR SEMPRE UN ANARCHICO; I CONFINI CHE HO ESPOSTO SONO CONFINI NAZIONALI E NIENT'ALTRO.

giovedì 2 giugno 2011

La Nave della Follia, di Theodore Kaczynski

C’era una volta una nave il cui capitano e marinai divennero così fieri della propria maestria, così pieni di hybris e così fieri di se stessi che impazzirono. Girarono la nave verso nord e navigarono fino ad incontrare iceberg e pericolose correnti e continuarono a navigare a nord verso acque via via più perigliose, solamente per godere della possibilità d’eseguire atti di navigazione sempre più brillanti.

Mentre la nave raggiungeva latitudini via via più alte i passeggeri e i marinai divennero progressivamente nervosi. Iniziarono a bisticciare tra loro e a lamentarsi delle proprie condizioni di vita.

“Dio mi fulmini se questo non è il peggior viaggio che ho mai fatto!” esclamò un vecchio marinaio. “La coperta è lucida di ghiaccio; quando sono di vedetta il vento mi taglia il giaccone come un coltello; ogni volta che cazzo la randa per poco non mi congelo le dita; e per tutto quello che ci guadagno sono cinque miseri scellini al mese!”.

“Pensi che ti vada male!” disse una passeggera. “Io non riesco a dormire la notte per il freddo. Le donne a bordo non ricevono tante coperte quanto gli uomini. Non è giusto!”

Un marinaio messicano li interruppe: “Chingado! Io ricevo solo la metà dei soldi dei marinai inglesi. Abbiamo bisogno di molto cibo per tenerci caldi in questo clima e io continuo a non ricevere la mia parte; gli inglesi ne hanno di più. E la cosa peggiore è che i marinai continuano a darmi ordini in inglese invece che in spagnolo”.

“Io avrei più motivi di tutti per lamentarmi”, disse un nativo americano. “Se i visipallidi non mi avessero privato delle mie terre ancestrali non mi troverei nemmeno su questa nave, qua tra gli iceberg e i venti polari. Starei vogando su una canoa su un bel lago placido. Ho diritto ad un indennizzo. Per lo meno il capitano dovrebbe concedermi di allestire del gioco d’azzardo in modo che possa guadagnare qualcosa”.

L’omosessuale si fece avanti: “Ieri il capo marinaio mi ha chiamato “frocetto” perché succhio cazzi. Ho il diritto di succhiare cazzi senza essere insultato!

“Non sono solo gli umani ad essere maltrattati su questa nave”, evidenziò un amante degli animali tra i passeggeri, la voce tremante per l’indignazione. “La settimana scorsa ho visto un mozzo calciare ben due volte il cane della nave!”

Uno dei passeggeri era un professore universitario. Fregandosi le mani esclamò: “Ma tutto questo è terribile! E’ immorale! Razzismo, sessismo, specismo, omofobia e sfruttamento della classe proletaria! E’ discriminatorio! Dobbiamo ottenere giustizia sociale. Equi diritti per il marinaio messicano, salari più alti per tutti i marinai, un indennizzo per l’indiano, eque coperte per le signore, un diritto garantito di succhiare cazzi e niente più calci al cane!”

“Si, si!” urlano i passeggeri e i marinai. “E’ discriminazione! Dobbiamo affermare i nostri diritti!”

Un mozzo si schiarì la voce: “Ahem. Avete tutti buone ragioni per protestare. Ma mi sembra che ciò che dobbiamo davvero fare sia girare la nave e puntare a sud, perché se continuiamo verso nord prima o poi naufragheremo sicuramente e allora i vostri salari, le vostre coperte, e il tuo diritto a succhiare cazzi saranno inutili, perché annegheremo tutti”.

Ma nessuno lo degnò d’attenzione, perché era solo un mozzo.

Il capitano e gli ufficiali, dalla loro stazione a poppa li avevano osservati ed ascoltati. Ora sorrisero tra loro e ad un gesto del capitano l’ufficiale in seconda scese dalla coperta a poppa, passò dove erano riuniti i passeggeri e i marinai e si fece largo in mezzo a loro. Assunse un’espressione serissima in volto e disse: “Noi ufficiali dobbiamo ammettere che sulla nave sono accadute cose davvero imperdonabili. Non c’eravamo resi conto di quanto brutta fosse la situazione prima di sentire le vostre proteste. Noi siamo uomini di buona volontà e vogliamo comportarci in modo corretto. Ma, ehm, il capitano è un uomo piuttosto conservatore e probabilmente dovrà essere spronato un po’ prima che apporti cambiamenti significativi. La mia opinione personale è che se voi protestate vigorosamente – ma sempre in modo pacifico e senza violare le regole della nave – riuscirete a smuovere il capitano e a costringerlo a risolvere i problemi di cui vi lamentate così giustamente.”

Detto questo, l’ufficiale in seconda tornò sotto coperta a poppa. Mentre se ne andava i passeggeri gli urlavano dietro: “Moderato!Riformista! Liberale! Lecchino del capitano!”. Ma nonostante questo fecero quello che aveva detto loro. Si riunirono in un gruppo a poppa e si misero ad urlare insulti agli ufficiali e ad affermare i propri diritti: “Io voglio un salario più alto e migliori condizioni di lavoro”, urlò l’abile marinaio. “Eguali coperte per le donne!” urlò la passeggera. “Voglio ricevere i miei ordini in spagnolo”, urlò il marinaio messicano. “Voglio il diritto d’organizzare giochi d’azzardo” urlò il marinaio indiano. “Non voglio essere chiamato frocetto!” urlò l’omosessuale. “Basta calciare il cane!” urlò l’amante degli animali. “Rivoluzione ora!” urlò il professore.

Il capitano e gli ufficiali si riunirono e confabularono per diversi minuti, ammiccando, accennando e sorridendo gli uni agli altri per un certo tempo. Quindi il capitano uscì a poppa e con grande benevolenza annunciò che il salario dell’abile marinaio sarebbe stato aumentato a sei scellini al mese; il salario del marinaio messicano sarebbe stato incrementato a 2/3 di quello degli inglesi e che gli ordini di cazzare la randa gli sarebbero stati dati in spagnolo; la passeggera avrebbe ricevuto una coperta in più; al marinaio indiano sarebbe stato permesso di organizzare giochi d’azzardo la domenica sera; l’omosessuale non sarebbe stato più chiamato frocetto purchè succhiasse cazzi privatamente; e il cane non sarebbe stato calciato a meno che non avesse commesso qualcosa di davvero cattivo come rubare del cibo.

I passeggeri e i marinai celebrarono queste concessioni come grandi vittorie, ma la mattina dopo si sentivano nuovamente insoddisfatti.

“Sei scellini al mese sono una miseria e continuo a gelarmi le mani quando cazzo la randa” si lamentò l’abile marinaio. “Continuo a non ricevere lo stesso salario dei marinai inglesi e cibo insufficiente in questo clima” disse il marinaio messicano. “Noi donne non abbiamo ancora abbastanza coperte per tenerci al caldo” disse la passeggera. Gli altri passeggeri e marinai espressero simili lamentele e il professore continuò a spronarli.

Quando ebbero finito il mozzo si fece avanti – a voce più alta questa volta in modo tale che gli altri non potessero facilmente ignorarlo: “E’ davvero terribile che il cane venga calciato per aver rubato un po’ di pane e che le donne non abbiano abbastanza coperte e che l’abile marinaio si congeli le dita e non vedo perché gli omosessuali non dovrebbero succhiare cazzi se ne hanno voglia. Ma guardate che grossi che sono gli iceberg adesso e come il vento soffia forte! Dobbiamo girare la nave verso sud, perché se continuiamo verso nord naufragheremo e annegheremo.”

“Già”, disse l’omosessuale, “è terribile che continuiamo a dirigerci a nord. Ma perché dovrei continuare a succhiare cazzi di nascosto? Perché devo essere chiamato frocetto? Non valgo come tutti gli altri?”

“Navigare a nord è una cosa terribile”, disse la passeggera, “ma non vedi? Questa è proprio la ragione perché le donne hanno bisogno di più coperte per scaldarsi. Esigo un numero equo di coperte per le donne ora!”

“E’ verissimo”, disse il professore, “che navigare a nord è causa di grandi difficoltà per noi tutti. Ma dirigere la rotta a sud non sarebbe realistico. Non si possono portare le lancette indietro. Dobbiamo trovare un modo maturo per affrontare la situazione”.

“Guardate,” disse il mozzo, “se lasciamo mano libera a quei pazzi a poppa affogheremo tutti. Se riusciremo a salvare la nave, allora potremo preoccuparci delle condizioni di lavoro, delle coperte per le donne e del diritto di succhiare cazzi. Ma prima dobbiamo girare il vascello. Se alcuni di noi si uniscono, elaborano un piano e si fanno coraggio riusciremo a salvarci. Non ci vorrebbero molti di noi – sei o otto basterebbero. Potremo assaltare la poppa, rovesciare quei folli fuori bordo e girare la nave verso sud.”

Il professore alzò il naso e disse in modo gravoso: “Io non credo alla violenza. E’ immorale”. “L’uso della violenza è sempre poco etico” disse l’omosessuale. “Sono terrorizzato della violenza” disse la passeggera.

Il capitano e gli ufficiali avevano osservato ed ascoltato il tutto. Ad un segnale del capitano l’ufficiale in seconda uscì da sottocoperta e passò tra i passeggeri e i marinai, dicendo loro che c’erano ancora molti problemi sulla nave: “Abbiamo fatto molti progressi”, disse, “ma molto resta ancora da fare. Le condizioni di lavoro dell’abile marinaio sono ancora dure, il messicano non sta ancora ricevendo lo stesso salario degli inglesi, le donne non hanno ancora tante coperte quanto gli uomini, il gioco d’azzardo domenicale dell’indiano sono un indennizzo risibile per la perdita delle sue terre ancestrali, è ingiusto che l’omosessuale debba succhiare cazzi di nascosto e che il cane a volte venga ancora calciato. Penso che il capitano debba essere spronato nuovamente. Aiuterebbe se tutti voi organizzaste un’altre protesta – purchè non violenta”.

Mentre l’ufficiale in seconda camminava verso poppa i passeggeri e i marinai si misero ad urlargli insulti, ma ciononostante fecero quello che aveva detto loro e si riunirono davanti alla cabina per un’altra protesta. Schiamazzarono, minacciarono e mostrarono i pugni e addirittura tirarono un uovo al capitano (che lo schivò abilmente).

Dopo aver sentito le loro proteste il capitano e gli ufficiali si riunirono per un’assemblea, durante la quale sogghignarono e ammiccarono gli uni agli altri. Quindi il capitano scese a poppa ed annunciò che l’abile marinaio avrebbe ricevuto guanti per tenere le mani al caldo, che il marinaio messicano avrebbe ricevuto un salario il ¾ quello degli inglesi, che le donne avrebbero ricevuto un’ulteriore coperta, che il marinaio indiano avrebbe organizzato giochi d’azzardo il sabato e la domenica sera, che all’omosessuale sarebbe stato permesso di succhiare cazzi pubblicamente con il buio e che nessuno sarebbe stato autorizzato a calciare il cane senza previa autorizzazione del capitano.

I passeggeri e i marinai furono entusiasti per questa grande vittoria rivoluzionaria, ma la mattina dopo tornarono nuovamente a sentirsi insoddisfatti e iniziarono a lamentarsi dei vecchi problemi.

Questa volta il mozzo iniziava ad arrabbiarsi: “Maledetti idioti!”, urlava, “Non vedete quello che il capitano e gli ufficiali stanno facendo? Vi stanno tenendo occupati con le vostre triviali preoccupazioni riguardo a coperte, salari e i calci al cane in modo che non vi concentriate sul vero problema della nave – che si sta dirigendo sempre più a nord e che annegheremo. Se solamente alcuni di voi rinvenissero e si unissero e assaltassero la cabina potremo girare la nave e salvarci. Ma non fate che lamentarvi di inutili dettagli come le condizioni di lavoro e giochi d’azzardo e il diritto a succhiare cazzi”.

I passeggeri e i marinai s’infuriarono: “Inutili!”, urlò il messicano, “Pensi sia una cosa ragionevole che io riceva un salario che è ¾ di quello degli inglesi? Questo è irrilevante?”
“Come puoi definire i miei problemi triviali?”, urlò l’omosessuale, “Non capisci quanto sia umiliante sentirsi chiamare frocetto?”
“Calciare il cane non è un “inutile dettaglio”!”, urlò l’amante degli animali, “è brutale e crudele!”.

“D’accordo allora”, rispose il mozzo. “Questi problemi non sono inutili o triviali. E’ crudele e brutale calciare il cane ed è umiliante essere chiamato “frocetto”. Ma se paragonato al vero problema – il fatto che la nave è ancora diretta a nord – i vostri problemi sono cosucce triviali, perché se non giriamo la nave in tempo annegheremo tutti.

“Fascista!” urlò il professore.

“Controrivoluzionario!” urlò la passeggera. E tutti i passeggeri e i marinai, uno dopo l’altro, si misero a chiamare il mozzo “fascista” e “controrivoluzionario”. Lo spinsero via e tornarono a lamentarsi dei salari, delle coperte per le donne, del diritto di succhiare cazzi e del modo in cui il cane veniva trattato. La nave continuò a dirigersi a nord e dopo un po’ fu schiacciata tra due iceberg e tutti annegarono.

mercoledì 18 maggio 2011

Una "mappa" dell'Europa per identità nazionali

Tracciare i confini delle nazioni europee, evitando i falsi nazionalismi (come la padania) e senza avere le possibilità di viaggiare nei luoghi d'interesse è una delle cose più difficili che esistano al mondo, per questo vi chiedo di darmi il vostro parere su questi "confini" che spiegherò.
  • ITALIA
  • Nord
  • Le nazioni che compongono il Nord Italia occidentale sono la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Valsesia, la Liguria. La Lombardia è divisa fra l'Insubria (provincie di Lodi, Lecco, Milano, Pavia, Varese, Verbania-Cusio-Ossola, Como, Sondrio e Monza; più la zona del Canton Ticino a sud del fiume Ticino e i cosiddetti Grigioni Lombardi) e l'Orobia (detta anche Lombardia) che incorpora Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. L'Italia Nordorientale è divisa tra il Veneto (compresa la provincia di Trento e la Venezia Giulia), il Friuli e la Val Resia; mentre il Tirolo Meridionale è Austria, ad eccezione dello spazio urbano di Bolzano, che è Veneto in quanto Mussolini fece migrare in questa città molti veneti all'inizio della dittatura fascista. Più a sud abbiamo la Romagna (che include San Marino) e l'Emilia.
  • Centro
  • La Toscana è una nazione a sé stante dalle altre, mentre le regioni Umbria, Marche e Lazio hanno una comune identità nazionale. Viene la questione del nome che abbia questa nazione, a mio parere potrebbe essere chiamata Umbria per via della lingua parlata.
  • Sud
  • La Sicilia e la Sardegna sono nazioni; mentre le altre regioni del Sud Italia sono accomunate in una sola Nazione il cui nome può essere Duosicilia o Napolitania.
  • FRANCIA
  • Dalla Francia vanno scisse l'Occitania, la Corsica e la Bretagna; l'Alsazia è invece, una regione della Germania.
  • GERMANIA
  • La Germania deve concedere l'indipendenza alla Lusazia e alla Bavaria, ottenere l'Alsazia dalla Francia e dare lo Schelswig alla Danimarca.
  • SPAGNA
  • Gibilterra è Spagna. Sono nazioni invece il Paese Basco e la Catalogna (che inglobano a loro volta piccole parti che oggi sono giuridicamente francesi).
  • REGNO UNITO
  • Le nazioni che compongono la Gran Bretagna sono l'Inghilterra, la Cornovaglia, il Galles, la Scozia e l'Isola di Man. L'Ulster è una regione irlandese.
  • POLONIA
  • L'Oblast' di Kaliningrad, malgrado la sua posizione geografica, è parte della Russia, dal momento che l'operazione di "slavizzazione forzata" dei residenti tedeschi condotta dai sovietici è andata (con mio grande rammarico) a buon fine.
  • La città di Wilamowice ha una sua tradizione ed una sua lingua (peraltro germanica e non slava) ed è quindi una nazione a tutti gli effetti.
  • Sono infine nazioni diverse dalla Polonia la Pomerania (attuale Voivodato di Pomerania, senza il Voivodato della Pomerania Occidentale) e la Slesia, i cui confini sono esposti qui.
  • RUSSIA EUROPEA
  • Sono nazioni la Carelia (che ingloba alcune parti della Finlandia) e l'Ingria, (ad eccezione della città di San Pietroburgo, prevalentemente di lingua e cultura russa).
  • EST EUROPA
  • La Transcarpazia (che vive in Ucraina sotto forma di Oblast') è una nazione diversa dall'Ucraina.
  • La Moldova è Romania, come anche il territorio della Dobrugia Meridionale, che oggi è parte della Bulgaria.
  • Il Kosovo è parte dell'Albania, ad eccezione delle piccole zone settentrionali di lingua serba.
  • La Bosnia è Serbia, mentre l'Erzegowina è Croazia.
  • L'Istria è una nazione distinta dalla Croazia; ma anche dal Veneto o dal Friuli, come si potrebbe pensare. La Dalmazia è invece, di fatto Croazia.
  • CIPRO
  • Cipro Sud è Grecia, Cipro Nord è Turchia.
  • BELGIO
  • Le Fiandre, ad eccezione dello spazio urbano di Bruxelles, sono provincie dei Paesi Bassi; ma la Vallonia e Bruxelles non sono parte della Francia.
  • SCANDINAVIA
  • La Danimarca ingloba, come già detto, lo Schelswig dalla Germania; e concede l'indipendenza alla Groenlandia e alle Isole Fær Øer.
  • La Finlandia passa le Isole Åland alla Svezia.
  • MICROSTATI
  • Dei vari "microstati" dell'Europa continentale, il Lussemburgo è l'unico ad avere un'identità nazionale vera e propria.
  • San Marino è Romagna.
  • Il Principato di Monaco è Liguria.
  • Il Lietchenstein è Austria.
  • L'Andorra è Catalogna.
  • Riguardo la Città del Vaticano, non mi esprimo in quanto un quartiere di una grande città in cui gli abitanti provengono da nazioni di tutto il globo non ha una vera e propria identità nazionale.

Questo è tutto quanto ho da dire, se avete notato qualche errore o se volete aggiungere qualcosa, non esistate a dirmelo!


NON VOGLIO SENTIRE PARLARE DI "DEBOLEZZA DEGLI STATI DIVISI" E COSE SIMILI, IO SONO UN ANARCHICO, UN NAZIONAL-ANARCHICO, MA PUR SEMPRE UN ANARCHICO; I CONFINI CHE HO ESPOSTO SONO CONFINI NAZIONALI E NIENT'ALTRO.

lunedì 11 aprile 2011

Dico la mia su "Skins"

Prendete un vecchio borghese che vuole fare soldi con una nuova serie televisiva, aggiungete un po' di pregiudizio tipicamente americano; il risultato sarà che questo vecchio borghese, indirizzando ai giovani la sua trovata commerciale, proverà (fallendo) ad immedesimarsi nella mente di un giovane e a descrivere il mondo dei giovani.
Aggiungeteci dei vecchi borghesi giornalisti che, su indicazioni del ricco ebreo[1] che finanzia il vecchio borghese, pubblicizzano questa nuova serie presentandola come la serie che meglio descrive il mondo dei giovani: sarà un evento colossale! Alcuni vecchi diranno che non bisogna fare vedere queste cose ai nostri figli mentre altri vecchi diranno che questo è un telefilm che descrive egregiamente la realtà giovanile; tutti questi vecchi avranno quindi la coscienza a posto e tanti, tanti altri vecchi potranno tornare ragazzi per una volta!

Sto parlando di Skins, una serie televisiva amerdicana del 2011 fatta a remake di una serie televisiva perfidalbionese del 2007 (mi sono sempre chiesto che gusto ci trovino gli americani nel ricopiare le cose fatte da gente che parla la loro stessa lingua, imperialismo FTW).
Questa serie ha fatto discutere in molti per i temi che presenta: i protagonisti sono adolescenti come gli altri che vivono la loro vita tra feste, droga, sesso e tante altre cose che fanno paura.

E in effetti questa novità televisiva sorprende veramente: prima d'ora MTV aveva proposto solo musica di merda, troie, perbenismo, musica di merda, altro perbenismo, altra musica di merda, altre troie, altre troie ancora, altro perbenismo e anche un po' di musica di merda; ora invece se ne escono con un programma che sembra denunciare la decadenza morale giovanile.

Ma parliamo un po' di com'è la serie:
I protagonisti sono adolescenti complessati, privi di valori, che non sanno affrontare la vita, fanno uso di droghe, hanno una visione della sessualità come di qualcosa di puramente orgiastico/edonistico e non riescono mai a distinguersi dalla loro società, essi si sentono tutti dei superuomini quando noi abbiamo sempre la sensazione che altro non siano che dei falliti.
In sostanza: descrive l'america. O comunque descrive l'Inghilterra (l'america d'Europa, finché i pochi inglesi seri rimasti non si spaccheranno le palle di tutta questa america che hanno attorno, ricordate che Evola non parlava a caso)

Ora, vorrei chiedere agli adolescenti che mi stanno leggendo: ma davvero voi vi sentite rappresentati da tutto questo? Perché se vi sentite rappresentati da questa serie ditemelo che modificherò i miei pareri!

Basta andare a ricercare qualche statistica, e non sono poi così tanti, come i giornalisti fanno credere, gli adolescenti che abitualmente fanno uso di droghe (l'80% dei ragazzi fa uso di marijuana e hashish, ma la marijuana e l'hashish non contano come droga, chiunque mi dicesse che la marijuana e l'hashish sono droghe e non me lo dicesse del tabacco può essere considerato da me solo come un povero reazionario e nulla più)

Basta anche uscire un attimo di casa e andare in la Piaça del Dòmm a Milano per avere qualche colloqui con adolescenti e accorgersi di come siano pochi quelli che veramente non hanno valori. Al massimo qualcuno ha per unici valori quelli che Nietzsche definiva "gli idoli coi piedi d'argilla", ma ciò é ben lungi da un vero nichilismo.

Eppure la critica continua a definire Skins una serie che rappresenta il mondo dei giovani senza peli sulla lingua.
Tutto ciò è alquanto deprimente: fa capire come, a definire quello che i giovani sono, siano sempre stati gli adulti!

L'occidente ha sempre demonizzato i giovani: sempre considerandoli drogati, privi di valori ecc...
Ma quale adulto, dall'alto della sua cattedra di sociologia, ha mai veramente vissuto questo mondo che tanto lo disgusta? Quale esimio giornalista ha mai provato a conoscere i ragazzi andando oltre a delle serie tv scritte da adulti e fatte solo per vendere?

Apro una parentesi sul modo in cui questa serie rappresenta la sessualità dei giovani: la gente può dire che è scandaloso che si rappresentino ragazzi che hanno rapporti sessuali a 18 anni... io invece ne dico che è scandaloso che nel 2011 esista ancora gente capace di considerare immorale il sesso giovanile! Come se queste cose non succedessero ai vostri tempi. Complimenti, complimenti davvero a MTV per avere tirato fuori tutto il perbenismo da paesino del mid west che era possibile tirare fuori.
Su una cosa sola mi trovo d'accordo con chi ha creato la serie: a preoccuparmi non è tanto il fatto che i ragazzi abbiano abitualmente rapporti sessuali, ma il modo in cui ci si rapporta ad essi: il sesso viene solitamente visto in un modo totalmente privo di coinvolgimento emotivo (non sono contrario ai rapporti extrasentimentali, per chiarirci), senza rispetto del partner e spesso visto con funzioni sociali di vanto.
E però... carissimo MTV, abbiamo la coda di paglia? La coerenza pare sia un optional, visto che dopo avere propinato uno sfruttamento osceno del corpo della donna vi mettete a fare moralismo.

Come ultima cosa, parlo delle reazioni dei ragazzi alla serie, sono contento di avere visto come molti giovani non si sentano veramente rappresentati da Skins, e da come gli unici che si sentano rappresentati siano definibili solo bambini ribelli e niente più.
Ho notato sopratutto che molti fans dicono di voler fare una vita analoga a quella dei protagonisti di Skins, ora, ho due cose da dire:
1) Perché dite di "voler" fare una vita simile? Non potete farlo adesso? Vi sentite talmente impauriti da essa, ma ne avete il mito? La cosa è particolarmente patetica...
2) Che ci crediate o no, ci sono passato dal fare una vita simile, e tutti voi, piccoli viziatelli e infantili, non fareste altro che tornare subito dalla mamma a piangere dopo avere visto cosa è veramente vivere nel nichilismo.

Questo è più o meno tutto ciò che ho da dire, se non un'ultima cosa rivolta a tutti i fans come me della musica Metal: la colonna sonora di skins comprende canzoni metal di gruppi che finora sono rimasti elitari (tra di essi i Kyuss, per darvi un'idea); quindi, vi invito a boicottare la serie (guardatela in streaming o scaricatela illegalmente se proprio dovete!), prima che schiere di adolescenti depressi scoprano gruppi che devono rimanere in ambito underground.

[1] MTV, infatti, è di proprietà del magnate Sumner Murray Rothstein; per carità, non voglio fare del classico antisemitismo da salotto, ma non sono poco convinto che la tanto decantata lobby ebraica esista.

domenica 10 aprile 2011

La facilità delle donne

Sono il primo a considerare l'emancipazione femminile una priorità, sono convinto che tutt'ora la femmina non abbia gli stessi diritti del maschio nella società; vuoi per tradizione, vuoi per debolezza fisica. Sono però un convinto antifemminista, detesto la cultura materialista e utilitarista che spinge le femministe alla loro lotta che pretende essere "di emancipazione femminile" ma che di emancipante ha sempre avuto ben poco; essendo una cultura che vuole un'emancipazione semplicemente materiale. Mi spiego meglio: nelle teorie di nessuna femminista è mai stata considerata la sostanziale differenza tra uomo e donna: allo scopo di eguagliare i diritti dei due sessi si è sempre arrivato ad eguagliarli nella loro natura; è forse sessismo dire che le femmine sono diverse dai maschi?

Una in particolare è la differenza tra uomo e donna di cui mi preme parlare ora: la differenza nel corteggiamento. Eh sì, non credo che ci sia nessuna differenza più grande tra i due sessi che quella nel modo di rapportarsi con l'altro sesso. L'uomo si accontenta di qualsiasi donna sia quantomeno accettabile per lui, gode della poligamia, quando sceglie una donna la studia e trova il modo migliore per conquistarla come un cacciatore davanti alla sua preda; la donna seleziona gli uomini migliori, è infinitamente possessiva nei confronti del partner, cura il suo aspetto in modo da essere appettibile perché un uomo la corteggi, non è lei a corteggiare gli uomini.
D'altronde, come pensate che possa funzionare altrimenti la natura? La biologia conferma che un maschio cerca quante più femmine possibili per poter generare più figli possibili, mentre la femmina accetta il maschio migliore possibile per poter generare i figli migliori possibili. Naturalmente, gli esseri umani sono diversi dagli animali: nell'uomo sopraggiungono i sentimenti di amore e altre convenzioni che sono contradditorie alla natura, come è giusto che sia, ma questa è un'altra storia.

Ciò che veramente snatura la sessualità naturale è la facilità della donna: una puttana non sceglie gli uomini migliori, ma cerca quanti più uomini possibili, e non solo per il suo puro godimento; li cerca per sentirsi potente, per potersi vantare con altre donne; essa ha, insomma, sostituito la sua femminilità con una sessualità che è del tutto maschile!
Alla luce di ciò, il dito è da puntare contro la società borghese, quella società che insegna agli individui a vivere totalmente immersi nel loro sistema senza desiderio di distinguersi. La sessualità femminile è una delle cose più pure e poetiche che siano sopravvissute nella nostra modernità, è una sessualità totalmente in conflitto con l'etica borghese per tre motivi:

1) Implica diversità fra maschio e femmina
Dire che le femmine siano diverse dagli uomini è già di per sè un duro colpo alla logica pansocialitaria, poiché implica comunque una differenza tra persone di diverse categorie. (attenzione: non nego che la donna debba avere parità di diritti coi maschi, sto solo puntualizzando le differenze sostanziali fra i due sessi)
2) Implica diversità fra maschi
Affermare che la donna accetta per se stessa solo gli uomini migliori è una bestemmia all'uguaglianza fra gli individui.
3) Non è utilitaria
Immaginate un mondo in cui tutte le donne abbiano una visione esclusivamente edonistica del sesso, nel quale sia abbattuta ogni barriera morale all'essere ninfomani; e nel quale ogni donna cerchi di avere sempre più figli possibile, con la riproduzione regolata perfettamente dallo Stato; un mondo nel quale l'amore non esiste. Un mondo in cui nessuno vorrebbe mai vivere, direte voi, ma cosa ci sarebbe di materialmente sbagliato in ciò? Nulla, anzi, converrebbe: tutti gli individui godrebbero senza barriere della loro sessualità e si manterrebbe sempre regolata la popolazione mondiale. Questo è l'utilitarismo, la peggiore cosa che l'uomo possa fare a se stesso.


Apro una parentesi: affrontando questo tema ho avuto la sensazione di stare esplorando qualcosa di inseplorato, per altro non avendo nessuna conoscenza di sociologia che vada oltre la mia esperienza personale; la cosa è grave, trovo che questo sia un argomento davanti al quale non si possa rimanere troppo indifferenti.

La soluzione a questo problema, ovviamente, altro non è che politica: solo rivoluzionando la società si potrà risolvere questo, e molti altri problemi.
Chiudo con un appello al mondo femminile: avere la sessualità di un maschio non vi rende emancipate, vi riduce anzi a delle concubine senza anima. Con la facilità altro non si fa che insultare un uomo. Ma non bisogna cadere in una reazionaria sessuofobia! La lussuria non è certo un crimine, ma la vera lussuria è quella delle femmes fatales, quella di Lilith, di Medea, di Elena di Troia, di Caterina Sforza, di Brigitte Bardot, di Marlene Dietrich; non quella di Ruby, di Paris Hilton, di Noemi Campbell e di tutte le sciacquette propinate dai mass media. Vivete il vostro corpo come meglio desiderate, ma non cadete nel desiderare quello che una donna normale mai desidererebbe.
Maschi, quanto a voi, invito a rifiutare la donna come materia; nel corpo della vostra partner c'è un anima, se negate quell'anima considerando la donna come un oggetto negate anche di essere seduttori; poiché i veri seduttori sono i Don Giovanni, i Rasputin, i Casanova, i Charles Bukowski; non i Fabrizio Corona e i Justin Bieber.

mercoledì 23 marzo 2011

Sintomi di una ripresa di coscienza identitaria?

Negli ultimi anni si nota come la maggior parte dei paesi europei siano governati da politici di stampo conservatore, ecco alcuni dati:

ALBANIA Sali Berisha, eletto nel 2005
BELGIO Bart de Wever, eletto nel 2010 
BULGARIA Bojko Borisov, eletto nel 2009
CROAZIA Jadranka Kosor (politica addirittura di estrema destra), eletta nel 2009
FRANCIA Nicolas Sarkozy, eletto nel 2007
GERMANIA Angela Merkel , eletta nel 2005
IRLANDA Enda Kenny, eletto nel 2011
ITALIA Silvio Berlusconi, eletto nel 2008
LETTONIA Valdis Dombrovskis, eletto nel 2009
LIECHTENSTEIN Klaus Tschütscher, eletto nel 2009
LITUANIA Andrius Kubilius, eletto nel 2008
LUSSEMBURGO Jean-Claude Juncker, eletto nel 1995

MACEDONIA Nikola Gruevski, eletto nel 2006
MALTA Lawrence Gonzi, eletto nel 2004
PAESI BASSI Mark Rutte, eletto nel 2010
POLONIA Donald Tusk, eletto nel 2007
REGNO UNITO David Cameron, eletto nel 2005
REPUBBLICA CECA Petr Nečas, eletto nel 2010
RUSSIA Vladimir Putin, eletto nel 2008
SAN MARINO Giovanni Francesco Ugolini e Andrea Zafferani, eletti nel 2010
SLOVACCHIA Iveta Radičová, eletta nel 2010
SVEZIA Fredrick Reinfeldt, eletto nel 2006
TURCHIA Recep Tayyip Erdoğan, eletto nel 2003
UNGHERIA Viktor Orbán, eletto nel 2010

Sono 24 paesi dei 45 paesi europei.
Da questi 45 va sottratta la Città del Vaticano, non essendo uno stato democratico.
Va sottratta l'Islanda, e tra breve capirete perché.
Vanno sottratte l'Ucraina, il Montenegro, la Bosnia-Erzegovina e la Serbia, paesi con instabilità politica.
Va sottratta infine la Bielorussia, il cui governo è di stampo marxista-leninista.
Siamo a 24 su 38, una cifra che fa quindi riflettere.


Il lettore non me ne voglia: io non sono neanche lontanamente contento del fatto che siano eletti partiti di destra in due terzi dell'Europa, come non sono contento del fatto che esistano partiti in generale.
Questi dati sono più che altro un sintomo di una notizia che in sé credo di poter reputare positiva: il multiculturalismo è fallito. Dopo una iniziale accettazione sul territorio europeo delle "nuove culture", gli europei hanno iniziato a risvegliarsi, a ripendere coscienza: si è compreso, infatti, che una incontrollata apertura delle porte ad esponenti di altre culture ha iniziato a diventare non più un arricchimento, ma un'invasione; un'invasione che la sinistra spaccia per "il futuro", ma un futuro di cui il popolo si è un po' rotto le palle; insomma: l'idea che la cultura europea possa essere ricordata solo sui libri di storia sta iniziando a dare fastidio a chi è rimasto con un po' di cervello.

Qualcuno mi chiederà: ma questo vuol dire che dobbiamo votare a destra?

Dico di no semplicemente perché un individuo che vota a destra per difendere la propria identità nazionale è allo stesso livello di un individuo che vota a sinistra per difendere i diritti dei lavoratori.
Votando a destra altro non si farebbe che supportare individui che tutto hanno a cuore fuorché la ragione per cui li votate, in questo caso la difesa della nazione.

Inoltre, è da considerare che il cittadino medio che vota a destra lo fa per paura del diverso, non tanto per una cosciente ribellione alla multiculturalità; quindi non sono certo convinto che l'immigrazione sia "combattuta" nel modo giusto.

Cosa ci sia da fare di pratico non posso dirlo, anche perché non credo ci sia qualcosa di pratico da fare.
Posso però tranquillamente consigliare cosa non fare:

1) NON votare o supportare partiti che difendono la nazionalità in schemi parlamentari.
A stabilire i giochi dei partiti non sono le ideologie, ma la borghesia, e la borghesia vuole mantenere l'immigrazione in modo da poter sfruttare gli immigrati sottopagati.

2) NON provare odio verso allogeni o meticci.
Difendere la vostra razza non vi rende razzisti: non diventiatelo.

3) NON unirsi a gruppi o persone che parlano di difesa della cultura in termini infraeuropei.
Se qualcuno vi parla di "Italia libera dagli immigrati" o "Inghilterra libera dagli immigrati" è solo uno xenofobo che ben poco ha capito della questione.



Concludo il discorso affermando tuttavia che occorre se non altro stare attenti, dal momento che se la xenofobia dilagherà in tutto l'Occidente i governi sfrutteranno ciò in modo violento; infine faccio notare che...
-finché l'imperialismo occidentale non crolla non sarà materialmente possibile arrestare i flussi migratori o rimpatriare i migranti
-coloro che detengono il potere hanno interesse ad avere immigrati, e ad averli irregolari

Spero di non essere stato frainteso, ma questa è una mia constatazione che posso dire essere sia felice che inquietante.

mercoledì 9 marzo 2011

Interpretazione del finale della serie animata Wolf's Rain

Avvertenza Nr 1 in questo blog è rivelata la scena finale della serie, nonché molti altri spoilers che potrebbero rovinarti la sorpresa. Quando ero in fila per andare a vedere Inception successe che un ragazzo rivelò il finale alle persone nel cinema e fu ucciso da un gruppo di neonazisti che passava di lì per caso, quindi pensateci bene prima di andare avanti a leggere.



Avvertenza Nr 2 sono l'ultimo a credere che ad un'opera d'arte possa essere data un'unica interpretazione, specialmente quando si tratta di una serie televisiva (che è quindi basata su dei simboli) per questo l'interpretazione che darò io potrà differire diametralmente da quella che darete voi. Inoltre, io sono europeo e i creatori della serie sono giapponesi, e io non ho mai studiato bene la cultura giapponese, credo perciò che la mia interpretazione sarà molto, ma molto diversa da quella intesa originariamente.






 
Ma veniamo ai fatti: per prima cosa occorre descrivere minuziosamente questo "finale".

Cher, Hubb, Quent, Blue, Toboe, Hige e Tsume sono tutti morti in un modo o nell'altro e solo Kiba riesce ad affrontare e vincere Darcia (che ora è sotto forma di lupo) nel luogo "più vicino alla Luna".
Darcia è stato appena ucciso dal veleno di Cheza e il suo occhio di lupo è l'unica parte del suo corpo rimasta.
Cheza sta prendendo la forma di una pianta e Kiba si avvicina a lei, la quale scompare trasformandosi in tanti semi. Kiba muore e le sue ultime parole sono quelle che aveva pronunciato all'inizio della serie:

"Il Rakuen, sicuramente non esiste in nessun posto. Ai confini del mondo non c'è nulla. E per quanto si cammini non si fa che proseguire sulla stessa strada. Ma allora, perché un così forte impeto mi pervade? Sento una voce che dice: 'Dirigiti al Rakuen'."

 A questo punto vediamo la Luna ritornare bianca e il ghiaccio scomparire dalla terra, e i semi di Cheza iniziare a nascere, attorno a Kiba sbocciano vari fiori della Luna e il lupo bianco affonda nell'acqua. La visuale si sposta in una prateria, dove un fiore bianco diventa nero venendo a contatto con l'occhio di Darcia. Le ultime pagine del Libro della Luna in possesso di Hubb (che erano state inquadrate mentre Kiba pronunciava la frase "ai confini del mondo non c'è nulla") vengono bagnate dalla pioggia e si colorano facendo comparire disegni di piante.
A questo punto tutto scompare, ci troviamo nella città in cui è ambientata la sigla iniziale della serie, sta piovendo; Kiba, inquadrato da dietro, cammina sotto la pioggia, incrocia Tsume alla guida di una moto e i due si scambiano uno sguardo; passa di lì Hige e vediamo Toboe che accarezza un gatto; c'è un fiore della Luna in un vicolo; la puntata si chiude con Kiba che inizia a correre inspiegabilmente.



Per spiegare un finale talmente confuso occorre partire ponendosi alcune domande, e le domande che mi sono posto io sono queste:

Il luogo dove si trovano i quattro lupi è il Rakuen?
Se la risposta fosse negativa allora sorgerebbero altre domande: come mai i lupi sono ancora vivi? E perché non si conoscono più? E sopratutto, che posto è quello?
Se la risposta fosse positiva si aggiungerebbe una nuova domanda: come mai il Rakuen, descritto come un luogo paradisiaco, si presenta invece come una comune città? A questa domanda la risposta potrebbe essere data dal fiore che era contaminato dall'occhio di Darcia, quindi dal male che è "continuato" nel nuovo mondo.
I lupi sono ancora lupi o si sono trasformati in umani?
Questa è una domanda che non trova del tutto risposta: chiunque potrebbe dire che i lupi sono diventati umani poiché vediamo Tsume alla guida di una moto e Toboe che accarezza un gatto (e Toboe diceva di odiare i gatti). Il motivo della loro trasformazione rimane ignoto.
Che ne è stato di Cher, Hubb, Quent e Blue?
Non essendo lupi, i tre umani e il cane-lupo potrebbero non essere stati ammessi al Rakuen, cioé al nuovo mondo sorto dopo la distruzione di quello precedente; ma dal momento che Kiba, Tsume, Hige e Toboe sono ancora vivi, perché non dovrebbero essere sopravvisuti anche loro?
Che ne è stato di Darcia?Avevamo visto l'occhio di Darcia contaminare un fiore, ciò suggerisce inevitabilmente che egli potrà esistere ancora nel nuovo mondo; ma sotto quale forma? E quale sarà lo scopo della sua nuova esistenza?
Che ne è stato di Cheza?
Cheza si era trasformata nei semi che fioriscono prima della nascita del nuovo mondo, quindi la ragazza-fiore potrebbe essere diventata una sorta di divinità che pervade il mondo dell'ultima scena; oppure potrebbe anch'essa essere stata catapultata fisicamente nella città, tant'è che un fiore della Luna si trova in un vicolo vicino al quale passa Kiba. Ciò potrebbe, inoltre, farci intendere che i nostri eroi sono ancora dei lupi, perché come aveva detto il "lupo decaduto" Zali, in una delle puntate a mio parere più belle fra tutte:

"I fiori sono resistenti, pur avendo smesso di lasciarsi ammirare non si sono ancora estinti. È proprio come accade per il lupi... finché esisterà la luna i fiori non moriranno, e, come loro, anche i lupi.
"


Perché Kiba si mette a correre?
Molto semplicisticamente, si potrebbe dire: "perché sta piovendo"; sfortunatamente i giapponesi sono famosi per creare personaggi che danno poca o nessuna importanza alla pioggia, e certamente il fatto che Kiba corra non è del tutto legato alla pioggia... ho detto "non è del tutto", infatti vedere il lupo correre sotto la pioggia è qualcosa che si vede anche nella sigla iniziale di ogni puntata; e ho notato dei non irrilevanti legami tra la sigla iniziale e l'ultima puntata.

                                  

Si nota immediatamente come il luogo in cui è ambientata la sigla, che non vediamo mai durante la serie, sia lo stesso in cui è ambientata l'ultima scena; e come la scena finale e la sigla inizino allo stesso modo. Non c'è dubbio: la chiave di lettura dell'ultima scena di tutta la serie è da cercare nella sigla iniziale di ogni puntata.
Ho notato tre simboli fondamentali: 
1)La sigla e la scena finale si aprono con la stessa immagine, e la sigla inizia con la parola "stray". Questo di per sé dovrebbe suggerire la natura "incomprensibile" e "casuale" della fine della serie.
2) Sia durante la sigla che durante la scena finale Kiba cammina e incontra (sempre in questo ordine) Tsume, Hige, Toboe e Cheza; scambiando solo uno sguardo con loro.
3) Praticamente in tutta la sigla vediamo Kiba correre, ma solo in una scena Kiba corre in forma umana e sotto la pioggia. Si potrebbe quindi, per interpretare il finale, utilizzare le parole pronunciate nella canzone della sigla in queste due scene; che non sono prive di significato:

Stray!
No regrets 'cause I got nothin to lose
Ever stray!
So I'm gonna live my life as I choose
Until I fall...

Selvaggio!
Non me ne pento perché non ho nulla da perdere
Sempre selvaggio!
E così vivrò la mia vita come voglio
fino alla morte...

Queste parole sembrano essere pronunciate da Kiba stesso!
E qui concludo il mio discorso: Kiba ha compreso che il Rakuen, simbolo della libertà, non è un luogo esistente, non è una "fine" di un viaggio, ma è il viaggio stesso, proprio come diceva Darcia; il mondo continuerà a rinascere sempre, e sempre continuerà nella sua frenesia... ma i lupi, gli spiriti liberi, continueranno sempre ad esistere finché esisteranno i fiori, la speranza, e a cercare una fuga dalla monotonia, a cercare di dare uno scopo alla loro vita. Benché non esista di fatto un Rakuen, un impulso alla libertà pervade i lupi ("Sento una voce che dice: 'Dirigiti al Rakuen'.") e il loro unico desiderio è quello di seguire il loro istinto.