lunedì 3 gennaio 2011

Se tirate troppo la corda, si spezza. (Oppure si scazza)

http://www.mainfatti.it/Sara-Scazzi/Calendario-Sarah-Scazzi-Marina-Ripa-di-Meana-diffido-usare-mie-foto_033604033.htm
http://www.leggo.it/articolo.php?id=99236&sez=ITALIA

Soltanto due queste le notizie che trattano della pubblicazione del calendario 2011 in onore di Sarah Scazzi...

A partire dalla scomparsa della ragazza fino (guardacaso) alla sparizione di Yara Gambirasio (ma scompaiono sempre quelle con dei nomi orribili?) le televisioni ed in maggior misura la rete sono state popolate dalla consueta ipocrisia popolare; mentre nel 2010 si contarono 492 omicidi e più di 700 sparizioni in Italia venivano dedicate pagine di Facebook e programmi televisivi a Sarah Scazzi. Io non guardo quasi mai la televisione, ne' nessun membro del mio nucleo familiare lo fa, proprio per questo ho poco da dire sui programmi televisivi circa Sarah che peraltro non ho mai guardato; ho invece da discutere molto sul fenomeno Sarah che imbevette la rete.

Anzi, pensandoci meglio ho poco da dire; dopotutto di cosa potrei parlare se non di cose che già si sanno? L'ipocrisia di chi dice di "soffrire" per Sarah, di chi vorrebbe "dare alla folla" Michele Misseri (che è comunque un malato mentale che ha bisogno di aiuto) o di chi dice di "pregare Dio ogni giorno" per lei...
Storie già sentite in pratica; e anche riguardo il tubo catodico non direi nulla di nuovo se informandomi sulla rete riportassi i dati di quanto le reti televisive hanno guadagnato grazie alla morte della ragazza.

Ciò che mi ha colpito è stato il notare come la presentazione del calendario (affidata ad un tronista del programma Uomini e Donne) sia stata una cosa ampiamente criticata da molti; quando ho saputo dell'esistenza del calendario in se' ho semplicemente inorridito sorprendendomi di quanto sia lontano dalle mie conoscenze il limite dell'opportunismo, ma quando ho saputo del suo suscitare polemiche non ho potuto fare a meno di notare una cosa alquanto inquietante: ci voleva un calendario dedicato ad una ragazza morta per capire che l'Omicidio Scazzi è diventato un fenomeno commerciale?

Mi sembra che sia da molto che l'elité del piccolo schermo vede Sarah come nient'altro che una gallina dalle uova d'oro sotto l'indifferenza di tutti (se non di un ristretto gruppo di persone un poco più sveglie, non vorrei fare il moralizzatore supremo della situazione), e ora che una semplice società animalista si butta nella mischia con una mossa un po' troppo azzardata scoppiano le proteste. Certo, da un lato non posso dirmi che felice del fatto che finalmente il popolino si sia risvegliato; dall'altro la notizia mi ha fatto davvero riflettere su come si abbia toccato veramente il fondo, e posso ben usare l'espressione toccare il fondo visto che ricordo casi di cronaca nera di anni fa che non raggiunsero una tale popolarità mediatica (ricordate Tommaso Onofri? Meredith Kercher? Chiara Poggi? Mi viene in mente anche il Caso Fritzl, che reputo decisamente molto più inquietante sebbene nessuno ci abbia rimesso la pelle e che dal vicino Österreich raggiunse la nostra penisola, chissà quale effetto ebbe nelle televisioni austriache); forse un obbrobrio come questa vicenda sarà necessario a risvegliare un po' le coscienze ora che un altro caso mediatico di una minorenne scomparsa riempie le bocche dei conduttori televisivi e le pagine web, e da lì i cervelli del popolo di ipocrisia; sarà ben necessario a ricordare a coloro che hanno contribuito alla crescita di questo fenomeno culturale un noto proverbio: se tirate troppo la corda, si spezza.