lunedì 11 aprile 2011

Dico la mia su "Skins"

Prendete un vecchio borghese che vuole fare soldi con una nuova serie televisiva, aggiungete un po' di pregiudizio tipicamente americano; il risultato sarà che questo vecchio borghese, indirizzando ai giovani la sua trovata commerciale, proverà (fallendo) ad immedesimarsi nella mente di un giovane e a descrivere il mondo dei giovani.
Aggiungeteci dei vecchi borghesi giornalisti che, su indicazioni del ricco ebreo[1] che finanzia il vecchio borghese, pubblicizzano questa nuova serie presentandola come la serie che meglio descrive il mondo dei giovani: sarà un evento colossale! Alcuni vecchi diranno che non bisogna fare vedere queste cose ai nostri figli mentre altri vecchi diranno che questo è un telefilm che descrive egregiamente la realtà giovanile; tutti questi vecchi avranno quindi la coscienza a posto e tanti, tanti altri vecchi potranno tornare ragazzi per una volta!

Sto parlando di Skins, una serie televisiva amerdicana del 2011 fatta a remake di una serie televisiva perfidalbionese del 2007 (mi sono sempre chiesto che gusto ci trovino gli americani nel ricopiare le cose fatte da gente che parla la loro stessa lingua, imperialismo FTW).
Questa serie ha fatto discutere in molti per i temi che presenta: i protagonisti sono adolescenti come gli altri che vivono la loro vita tra feste, droga, sesso e tante altre cose che fanno paura.

E in effetti questa novità televisiva sorprende veramente: prima d'ora MTV aveva proposto solo musica di merda, troie, perbenismo, musica di merda, altro perbenismo, altra musica di merda, altre troie, altre troie ancora, altro perbenismo e anche un po' di musica di merda; ora invece se ne escono con un programma che sembra denunciare la decadenza morale giovanile.

Ma parliamo un po' di com'è la serie:
I protagonisti sono adolescenti complessati, privi di valori, che non sanno affrontare la vita, fanno uso di droghe, hanno una visione della sessualità come di qualcosa di puramente orgiastico/edonistico e non riescono mai a distinguersi dalla loro società, essi si sentono tutti dei superuomini quando noi abbiamo sempre la sensazione che altro non siano che dei falliti.
In sostanza: descrive l'america. O comunque descrive l'Inghilterra (l'america d'Europa, finché i pochi inglesi seri rimasti non si spaccheranno le palle di tutta questa america che hanno attorno, ricordate che Evola non parlava a caso)

Ora, vorrei chiedere agli adolescenti che mi stanno leggendo: ma davvero voi vi sentite rappresentati da tutto questo? Perché se vi sentite rappresentati da questa serie ditemelo che modificherò i miei pareri!

Basta andare a ricercare qualche statistica, e non sono poi così tanti, come i giornalisti fanno credere, gli adolescenti che abitualmente fanno uso di droghe (l'80% dei ragazzi fa uso di marijuana e hashish, ma la marijuana e l'hashish non contano come droga, chiunque mi dicesse che la marijuana e l'hashish sono droghe e non me lo dicesse del tabacco può essere considerato da me solo come un povero reazionario e nulla più)

Basta anche uscire un attimo di casa e andare in la Piaça del Dòmm a Milano per avere qualche colloqui con adolescenti e accorgersi di come siano pochi quelli che veramente non hanno valori. Al massimo qualcuno ha per unici valori quelli che Nietzsche definiva "gli idoli coi piedi d'argilla", ma ciò é ben lungi da un vero nichilismo.

Eppure la critica continua a definire Skins una serie che rappresenta il mondo dei giovani senza peli sulla lingua.
Tutto ciò è alquanto deprimente: fa capire come, a definire quello che i giovani sono, siano sempre stati gli adulti!

L'occidente ha sempre demonizzato i giovani: sempre considerandoli drogati, privi di valori ecc...
Ma quale adulto, dall'alto della sua cattedra di sociologia, ha mai veramente vissuto questo mondo che tanto lo disgusta? Quale esimio giornalista ha mai provato a conoscere i ragazzi andando oltre a delle serie tv scritte da adulti e fatte solo per vendere?

Apro una parentesi sul modo in cui questa serie rappresenta la sessualità dei giovani: la gente può dire che è scandaloso che si rappresentino ragazzi che hanno rapporti sessuali a 18 anni... io invece ne dico che è scandaloso che nel 2011 esista ancora gente capace di considerare immorale il sesso giovanile! Come se queste cose non succedessero ai vostri tempi. Complimenti, complimenti davvero a MTV per avere tirato fuori tutto il perbenismo da paesino del mid west che era possibile tirare fuori.
Su una cosa sola mi trovo d'accordo con chi ha creato la serie: a preoccuparmi non è tanto il fatto che i ragazzi abbiano abitualmente rapporti sessuali, ma il modo in cui ci si rapporta ad essi: il sesso viene solitamente visto in un modo totalmente privo di coinvolgimento emotivo (non sono contrario ai rapporti extrasentimentali, per chiarirci), senza rispetto del partner e spesso visto con funzioni sociali di vanto.
E però... carissimo MTV, abbiamo la coda di paglia? La coerenza pare sia un optional, visto che dopo avere propinato uno sfruttamento osceno del corpo della donna vi mettete a fare moralismo.

Come ultima cosa, parlo delle reazioni dei ragazzi alla serie, sono contento di avere visto come molti giovani non si sentano veramente rappresentati da Skins, e da come gli unici che si sentano rappresentati siano definibili solo bambini ribelli e niente più.
Ho notato sopratutto che molti fans dicono di voler fare una vita analoga a quella dei protagonisti di Skins, ora, ho due cose da dire:
1) Perché dite di "voler" fare una vita simile? Non potete farlo adesso? Vi sentite talmente impauriti da essa, ma ne avete il mito? La cosa è particolarmente patetica...
2) Che ci crediate o no, ci sono passato dal fare una vita simile, e tutti voi, piccoli viziatelli e infantili, non fareste altro che tornare subito dalla mamma a piangere dopo avere visto cosa è veramente vivere nel nichilismo.

Questo è più o meno tutto ciò che ho da dire, se non un'ultima cosa rivolta a tutti i fans come me della musica Metal: la colonna sonora di skins comprende canzoni metal di gruppi che finora sono rimasti elitari (tra di essi i Kyuss, per darvi un'idea); quindi, vi invito a boicottare la serie (guardatela in streaming o scaricatela illegalmente se proprio dovete!), prima che schiere di adolescenti depressi scoprano gruppi che devono rimanere in ambito underground.

[1] MTV, infatti, è di proprietà del magnate Sumner Murray Rothstein; per carità, non voglio fare del classico antisemitismo da salotto, ma non sono poco convinto che la tanto decantata lobby ebraica esista.

domenica 10 aprile 2011

La facilità delle donne

Sono il primo a considerare l'emancipazione femminile una priorità, sono convinto che tutt'ora la femmina non abbia gli stessi diritti del maschio nella società; vuoi per tradizione, vuoi per debolezza fisica. Sono però un convinto antifemminista, detesto la cultura materialista e utilitarista che spinge le femministe alla loro lotta che pretende essere "di emancipazione femminile" ma che di emancipante ha sempre avuto ben poco; essendo una cultura che vuole un'emancipazione semplicemente materiale. Mi spiego meglio: nelle teorie di nessuna femminista è mai stata considerata la sostanziale differenza tra uomo e donna: allo scopo di eguagliare i diritti dei due sessi si è sempre arrivato ad eguagliarli nella loro natura; è forse sessismo dire che le femmine sono diverse dai maschi?

Una in particolare è la differenza tra uomo e donna di cui mi preme parlare ora: la differenza nel corteggiamento. Eh sì, non credo che ci sia nessuna differenza più grande tra i due sessi che quella nel modo di rapportarsi con l'altro sesso. L'uomo si accontenta di qualsiasi donna sia quantomeno accettabile per lui, gode della poligamia, quando sceglie una donna la studia e trova il modo migliore per conquistarla come un cacciatore davanti alla sua preda; la donna seleziona gli uomini migliori, è infinitamente possessiva nei confronti del partner, cura il suo aspetto in modo da essere appettibile perché un uomo la corteggi, non è lei a corteggiare gli uomini.
D'altronde, come pensate che possa funzionare altrimenti la natura? La biologia conferma che un maschio cerca quante più femmine possibili per poter generare più figli possibili, mentre la femmina accetta il maschio migliore possibile per poter generare i figli migliori possibili. Naturalmente, gli esseri umani sono diversi dagli animali: nell'uomo sopraggiungono i sentimenti di amore e altre convenzioni che sono contradditorie alla natura, come è giusto che sia, ma questa è un'altra storia.

Ciò che veramente snatura la sessualità naturale è la facilità della donna: una puttana non sceglie gli uomini migliori, ma cerca quanti più uomini possibili, e non solo per il suo puro godimento; li cerca per sentirsi potente, per potersi vantare con altre donne; essa ha, insomma, sostituito la sua femminilità con una sessualità che è del tutto maschile!
Alla luce di ciò, il dito è da puntare contro la società borghese, quella società che insegna agli individui a vivere totalmente immersi nel loro sistema senza desiderio di distinguersi. La sessualità femminile è una delle cose più pure e poetiche che siano sopravvissute nella nostra modernità, è una sessualità totalmente in conflitto con l'etica borghese per tre motivi:

1) Implica diversità fra maschio e femmina
Dire che le femmine siano diverse dagli uomini è già di per sè un duro colpo alla logica pansocialitaria, poiché implica comunque una differenza tra persone di diverse categorie. (attenzione: non nego che la donna debba avere parità di diritti coi maschi, sto solo puntualizzando le differenze sostanziali fra i due sessi)
2) Implica diversità fra maschi
Affermare che la donna accetta per se stessa solo gli uomini migliori è una bestemmia all'uguaglianza fra gli individui.
3) Non è utilitaria
Immaginate un mondo in cui tutte le donne abbiano una visione esclusivamente edonistica del sesso, nel quale sia abbattuta ogni barriera morale all'essere ninfomani; e nel quale ogni donna cerchi di avere sempre più figli possibile, con la riproduzione regolata perfettamente dallo Stato; un mondo nel quale l'amore non esiste. Un mondo in cui nessuno vorrebbe mai vivere, direte voi, ma cosa ci sarebbe di materialmente sbagliato in ciò? Nulla, anzi, converrebbe: tutti gli individui godrebbero senza barriere della loro sessualità e si manterrebbe sempre regolata la popolazione mondiale. Questo è l'utilitarismo, la peggiore cosa che l'uomo possa fare a se stesso.


Apro una parentesi: affrontando questo tema ho avuto la sensazione di stare esplorando qualcosa di inseplorato, per altro non avendo nessuna conoscenza di sociologia che vada oltre la mia esperienza personale; la cosa è grave, trovo che questo sia un argomento davanti al quale non si possa rimanere troppo indifferenti.

La soluzione a questo problema, ovviamente, altro non è che politica: solo rivoluzionando la società si potrà risolvere questo, e molti altri problemi.
Chiudo con un appello al mondo femminile: avere la sessualità di un maschio non vi rende emancipate, vi riduce anzi a delle concubine senza anima. Con la facilità altro non si fa che insultare un uomo. Ma non bisogna cadere in una reazionaria sessuofobia! La lussuria non è certo un crimine, ma la vera lussuria è quella delle femmes fatales, quella di Lilith, di Medea, di Elena di Troia, di Caterina Sforza, di Brigitte Bardot, di Marlene Dietrich; non quella di Ruby, di Paris Hilton, di Noemi Campbell e di tutte le sciacquette propinate dai mass media. Vivete il vostro corpo come meglio desiderate, ma non cadete nel desiderare quello che una donna normale mai desidererebbe.
Maschi, quanto a voi, invito a rifiutare la donna come materia; nel corpo della vostra partner c'è un anima, se negate quell'anima considerando la donna come un oggetto negate anche di essere seduttori; poiché i veri seduttori sono i Don Giovanni, i Rasputin, i Casanova, i Charles Bukowski; non i Fabrizio Corona e i Justin Bieber.